Programmazione educativo/didattica 2022/23:
La valigia di Mariele
In questo anno scolastico si concluderà l’iter per l’intitolazione della nostra scuola dell’infanzia a Mariele Ventre, educatrice e musicista che per oltre trent’anni ha diretto il Piccolo coro dell’Antoniano di Bologna.
Nel preparare miriadi di bambine e bambini al canto, Mariele ha cercato di riconoscere, accettare e valorizzare vissuti personali, molteplicità di culture e competenze musicali.
Sua grande preoccupazione fu quella di favorire all’interno del discorso musicale e artistico la sperimentazione, l’elaborazione e la condivisione di valori universali, fondamentali per la crescita di ogni individuo.
In quest’anno daremo risalto a quello che da qualche anno è diventato l’ampliamento della nostra offerta formativa con il “Progetto di musica”. Continueremo, in maniera più consapevole, a fare quello che tante insegnanti già fanno: far cantare i bambini, cantare loro stesse e far ascoltare musiche e canti proponendo giochi, ritmi e balli.
Attraverso le canzoni, il ritmo e il movimento ad esse associate, i bambini sviluppano le loro capacità motorie, di coordinazione, forza ed equilibrio; vengono condotti alla conoscenza dello spazio e delle diverse dinamiche in cui può articolarsi il movimento; vengono spronati ad allenare la fantasia e la creatività; a conoscere sé e gli altri; a dare forma ad immagini ed emozioni.
Inoltre, i bambini, daranno valore al silenzio, al loro respiro e al piacere di cantare insieme ai loro amici.
Nella prospettiva di declinare le competenze che assumono come sfondo le Competenze chiave europee si propone un modello di programmazione suddiviso in unità di apprendimento.
La programmazione di quest’anno scolastico ha come scopo principale di favorire il discorso musicale e artistico, la sperimentazione, l’elaborazione e la condivisione di valori universali, fondamentali per la crescita dell’individuo. Sperimentare e vivere la musica, permette ai bambini di identificarsi in una pratica attiva, espressiva e creativa, in cui il piacere, socializzazione, relazione, animazione, ricerca formano un tutt’uno armonico.
L’educazione alla musica diventa come una sorte di educazione sociale e civile, una scoperta della propria cultura, che si evolve poi, naturalmente, verso l’elaborazione, l’interpretazione e la condivisione di esperienze estetiche e umane gratificanti. Cantare significa quindi fare insieme esperienza di sé, del proprio modo di sentire e del proprio essere comunità civile e sociale.